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Le informazioni dell’articolo possono cambiare con il ritrovamento di nuovi documenti. Documenti studiati dall’Associazione Culturale Domenico Rocco Guerrisi. Per informazioni scrivere all’ACDRG mail, assculturaledrguerrisi@gmail.com – Intervista all’autore – Vincenzo Guerrisi – – BookSprint Edizioni Blog.
Ricostruzione dello stemma di Papa Leone XIV , opera di: S.A.S. Don Massimo Cavalloni –COLLEZIONE ARALDICA DI S.A.S. MASSIMO ANGELO CAVALLONI DI LOMONT
Lo stemma di Leone XIV: Lo scudo è diviso in due parti. A sinistra il simbolo stilizzato del giglio bianco in campo azzurro indica purezza e innocenza ed è spesso associato alla Vergine Maria. A destra, in campo bianco, il sacro cuore di Gesù – posto sopra un libro chiuso – è trafitto da una freccia.
Il significato dello stemma e del motto scelti dal cardinale Robert Francis Prevost, divenuto Papa Leone XIV.
Eletto nuovo Pontefice, il cardinale Robert Francis Prevost (nato a Chicago il 14 settembre 1955) è stato chiamato a scegliere un proprio motto, uno stemma e a presentarsi al mondo con un abbigliamento preciso. Papa Leone XIV ha scelto la stola simbolo di dignità e servizio e il motto “In Illo unum uno”, che significa “In colui che è Uno, siamo uno solo”.
Il motto scelto da Papa Leone XIV è “In Illo unum”, ovvero “In Colui che è Uno, siamo uno solo”, il motto è tratto dal commento di Sant’Agostino al Salmo 127. Sono parole che simboleggiano l’appartenenza del Pontefice all’ordine degli Agostiniani. Il messaggio è quello di unità nella diversità, da raggiungersi tramite la comunione con Cristo.
Lo stemma ricco di significato è uno scudo diviso in due settori. A sinistra, su sfondo azzurro, vi è un giglio bianco. È un simbolo di purezza e innocenza. Il giglio è spesso associato alla Vergine Maria, ribadendo la dimensione mariana della spiritualità del nuovo Papa, che ha concluso il suo primo discorso con una preghiera alla Madonna. A destra, su campo bianco, è rappresentato il Sacro Cuore di Gesù trafitto da una freccia e posto al di sopra di un libro chiuso. L’immagine simboleggia il sacrificio di Cristo e la centralità della sua Parola, anche quando non ancora svelata.
Leone XIV sarà il pastore che guiderà il gregge tra le tribolazioni finali, come preannunciato da San Malachia nella figura di Pietro il Romano. La battaglia è iniziata. L’ultimo sigillo è stato rotto. Papa Leone XIII (1810–1903) è passato alla storia non solo come grande riformatore, ma anche come pontefice profondamente consapevole della battaglia spirituale che stava per abbattersi sulla Chiesa. La sua visione profetica è al centro di uno degli episodi più misteriosi del cattolicesimo moderno. La visione del 13 ottobre 1884 Secondo numerose testimonianze, Papa Leone XIII ebbe una visione durante una Messa celebrata in Vaticano. Subito dopo aver terminato l’Eucaristia, il papa rimase immobile per diversi minuti, con lo sguardo perso, il volto pallido e turbato. Quando tornò in sé, si ritirò immediatamente nel suo studio e scrisse di getto una preghiera: il celebre “Esorcismo di San Michele Arcangelo”. Disse che aveva udito una conversazione tra Cristo e Satana. Satana, secondo quanto riportato, avrebbe chiesto il permesso di “distruggere la Chiesa” e di ricevere “più potere” e “più tempo”. Cristo gli avrebbe concesso un secolo di libertà per mettere alla prova la sua Chiesa. Satana scelse il XX secolo.
L’Esorcismo di San Michele Ecco un estratto della preghiera composta da Leone XIII: San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia; sii il nostro sostegno contro la perfidia e le insidie del demonio. Che Dio eserciti il suo dominio su di lui, te ne preghiamo supplichevoli. E tu, o Principe della milizia celeste, con il potere che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.
PAPA LEONE XIV: IL “PRÉVOST” CHE GUIDA IL GREGGE? Con l’elezione di Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, ci troviamo davanti al compimento della profezia di San Malachia. L’ultimo motto, attribuito al veggente irlandese, recita: “In persecutione extrema S.R.E. sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus…” (“Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà le pecore tra molte tribolazioni…”) Il cognome Prevost deriva dal latino praepositus, cioè “colui che è posto davanti”, “il superiore”, “il pastore”. Nel medioevo, il prévôt era il funzionario incaricato di governare, amministrare, proteggere: un custode, un pastore civile o ecclesiastico. Non è forse questo il senso profondo della profezia? “Pietro il Romano che pascerà il gregge”? Inoltre, Robert Prevost è il primo Papa della storia a provenire dagli Stati Uniti, ma ha servito a lungo in Perù, portando dentro di sé un ponte tra mondi, culture e missioni. Il nome scelto, Leone XIV, richiama due simboli potenti. Il leone è il guardiano del trono, è la figura di forza, giustizia e sovranità. Nel nome si evoca Leone XIII, il papa che vide il futuro attacco delle forze oscure sulla Chiesa e compose l’Esorcismo di San Michele. È come se il ciclo di Leone XIII si chiudesse ora con Leone XIV, e con esso si completasse una parabola profetica!! La profezia annuncia che l’elezione di Leone XIV segna l’inizio della fase conclusiva dell’assalto delle forze oscure contro la Chiesa cattolica! Non è un pontificato qualsiasi: Leone XIV sarà l’ultimo Papa della religione cattolica, il pastore che guiderà il gregge tra le tribolazioni finali, come preannunciato da San Malachia nella figura di Pietro il Romano. La battaglia è iniziata. L’ultimo sigillo è stato rotto.
Papa Leone XIII ordinò che la preghiera di San Michele fosse recitata alla fine di ogni Messa pubblica (prassi che rimase in vigore fino al Concilio Vaticano II). Alcune versioni più lunghe del testo, ad uso degli esorcisti, sono ancora oggi utilizzate nelle preghiere di liberazione. Perché è importante oggi Alla luce dell’elezione di Papa Leone XIV, molti vedono un parallelo simbolico: il nome Leone richiama proprio quel pontefice che vide l’attacco delle forze oscure e cercò di proteggere la Chiesa con lo scudo della preghiera. Così come Leone XIII predisse un secolo di prova, Leone XIV si trova oggi a guidare la Chiesa nella fase finale di quella battaglia.
COLLEZIONE ARALDICA DI S.A.S. MASSIMO ANGELO CAVALLONI DI LOMONT
Intervista all’autore – Vincenzo Guerrisi – – BookSprint Edizioni Blog
Per comunicazioni inviare e-mail a: assculturaledrguerrisi@gmail.com