E’ con piacere e vero onore che, su concessione di S.A.R. il Principe Pozzi Sacchi di Santa Sofia, dedico una pagina alla Real Casa di Epiro di cui mi onoro di essere stato uno dei primi Cavalieri.
Sito ufficiale della Real Casa: https://realecasadiepiro.jimdofree.com/

Alessandro d’Epiro previde espressamente nell’atto d’abdicazione, in accordo col Governo in esilio, che il successore, fruendo della pienezza della fons honorum, potesse conferire titoli nobiliari e onorificenze cavalleresche, come già egli aveva fatto. Disporre di un sistema premiale non è cosa fine a se stessa, ma ha uno scopo precipuo, permette infatti di onorare coloro che si sono distinti al servizio della causa e di mostrare benevolenza verso chi si è impegnato in campo sociale, umanitario, civile o militare. Insignire di una onorificenza uno straniero può inoltre essere un modo per far parlare di chi conferisce la decorazione e del movimento che egli rappresenta con lo scopo di far conoscere le vicende del popolo d’Epiro. E’ uso comune, inoltre, nei rapporti fra Case Sovrane, scambiarsi onorificenze e una Casa che non ne avesse, sarebbe menomata nei suoi rapporti di cordialità verso le altre. Per quel che riguarda nello specifico la concessione di titoli nobiliari da parte del Capo di una Casa Sovrana anche se non è su di un trono, possiamo ricordare che ne conferì con parsimonia S.A.I. il Granduca Vladimir Kyrillovich, Capo della Casa Imperiale dei Romanov, lo fecero i vari pretendenti carlisti al trono di Spagna, ne conferisce la Casa Imperiale d’Etiopia, per citare solo alcuni casi e tutti loro elargiscono pure onorificenze cavalleresche, quindi ciò che Alessandro faceva e confermò per il successore, rientra in un uso consolidato.
L’attuale Gran Principe d’Epiro è Gran Maestro di quattro ordini cavallereschi che sono l’Ordine Equestre dell’Aquila d’Epiro OEAE, l’Ordine al merito dell’Aquila d’Epiro OMAE, l’ Ordine al merito civile e la Croce al merito.
Non intendiamo soffermarci più di tanto su di essi, non è questa la sede, diremo soltanto che, per quel che riguarda il primo sopra citato, la tradizione dice che fu fondato da Michele I, Despota d’Epiro di cui già parlammo, nel 1207 e che il Governo del Nord Epiro lo rivitalizzò nel 1914-16.
L’idea di disporre di un ordine cavalleresco fu chiaramente dovuta in primo luogo alla volontà di dare corso immediato a quanto previsto dal Protocollo di Corfù, in secondo luogo al desiderio di fruire di una onorificenza con cui premiare i combattenti per la libertà epirota.
Il Governo lo istituì, come dicevamo, sostenendo che esso era la rivitalizzazione di un ordine vetusto, già conferito da Michele I Angelo Ducas Comneno, antico paladino della libertà del popolo d’Epiro. La sua figura fu assai importante per l’Epiro perché fu sotto di lui che il paese conobbe, per la prima volta, l’ indipendenza, se escludiamo l’antichità classica. Il Despota Michele era membro della famiglia imperiale bizantina e vi fu un momento in cui rivendicò pure il trono imperiale scontrandosi col Patriarca di Costantinopoli che gli preferì Teodoro I di Nicea. E’ certo che la sua famiglia conferì ab antiquo l’ ordine cavalleresco denominato Milizia Aurata Costantiniana i cui primi Statuti furono redatti dall’ Imperatore Isacco Angelo nel 1191 che lo fondò probabilmente ad imitazione degli ordini i cui membri transitavano sui territori del suo Impero per recarsi in Terra Santa. Fra i Gran Maestri scaturiti da tale famiglia possiamo ricordare Andrea II, Principe di Macedonia, Duca di Durazzo e Drivasto, defunto nel 1479 e suo fratello Pietro I, deceduto nel 1511 e giova rammentare che Papa Giulio III con la Bolla Quod alias del 17 luglio 1551 garantì vari privilegi ai Principi Andrea e Geronimo Angelo. Va detto anche gli Angeli furono posti sotto la protezione spirituale del Patriarca di Alessandria con Ammonizione 7 novembre 1575 ed in essa il Capo del Casato è citato come Gran Maestro dei Cavalieri Costantiniani.69 Negli Statuti a stampa pubblicati a partire dal 1573 il Gran Maestro in carica afferma a chiare lettere che la sua famiglia dispone di tale ordine da tempo immemorabile: “Noi Hieronimo Angelo, Principe di Tessaglia, Duca e Conte di Drivasto, ecc, Sovrano e Gran Signore dell’ Illustre Militia Aureata Angelica di Costantino, ordiniamo che si come è stata sempre per lo passato nella nostra felicissima e Imperial Casa Angela cossi anco sia per l’avvenire, cioè, che tutti i nostri legittimi e naturali discendenti, siano in perpetuo Sovrani Patroni e Gran Signore de’ Cavalieri Aureati, Angelici, di Costantino Magno nostro progenitore sotto il titolo e sotto la prottetione del beato Martire San Giorgio”.
La Milizia Angelica di Costantino, per alterne vicende che qui non intendiamo trattare perché ci porterebbero fuori dalla nostra ricerca, passò successivamente ai Farnese, indi ai Borbone – Napoli ed oggi è conosciuta come Ordine Costantiniano di San Giorgio. E’ certo che Michele I la conferì a partire dal 1207 e poiché egli usava il vessillo della Casa Imperiale di Costantinopoli, l’aquila bicipite di nero in campo rosso71, essa risulta essere stata identificata, durante il suo regno, anche col nome di Milizia Aurata dell’Aquila d’Epiro. Il Governo nordepirota, dunque, nel 1914, rifondandola col nome di Ordine dell’Aquila d’Epiro, intendeva collegarsi idealmente a Michele I e fare di tale Principe un mito fondante per la propria storia nazionale. Alessandro di tale ordine si presentava come terzo Gran Maestro perché ne venne considerato primo Michele, secondo Giorgio Cristaki Zografos, Alessandro terzo, per cui l’attuale Gran Maestro è numerato come quarto. Dopo l’abdicazione di Alessandro il Principe Davide incaricò una commissione di stenderne i nuovi Statuti che sono stati promulgati il 1 Settembre 2002 e che, congiuntamente con gli Statuti degli altri ordini di collazione del Gran Principe, sono stati depositati presso l’Archivio di Stato di Sulmona.72 Con essi tale milizia ha assunto la denominazione di Ordine Equestre dell’Aquila d’Epiro per sottolinearne la vetustà e le nobili tradizioni, la decorazione è costituita da una croce ottagona, accantonata da quattro aquile bicipiti caricate dello stemma dell’ Epiro moderno. I colori sono il bianco e l’azzurro, propri del vessillo nordepirota ancor oggi utilizzato. Alessandro conferì l’ordine facendo riferimento agli Statuti del 1914 senza tuttavia disporre delle decorazioni, di cui non si conosceva la foggia né si avevano descrizioni d’epoca, poiché le matrici venivano date per disperse nelle vicissitudini belliche dello Stato nordepirota, ma esse sono state rinvenute nel 2003.73 Il ritrovamento è stato assai importante perché ha dimostrato, a chi avesse voluto negarne l’esistenza storica, che tale ordine esiste davvero, nella sua versione moderna, dai tempi del Governo del Nord Epiro. Gli altri tre ordini sono stati istituiti ex novo dal Gran Principe, nella stessa data, su proposta della predetta commissione. L’Ordine al merito dell’Aquila d’Epiro OMAE è stato istituito per premiare i benemeriti per attività culturali e filantropiche a favore dell’Epiro, l’ Ordine al merito civile ha il fine di onorare chi abbia esercitato professioni e compiuto studi che abbiano dato lustro alla terra d’Epiro e per quanto riguarda la Croce al merito è stata prevista la concessione “…a coloro che hanno tenuto condotta tale che li renda degni di pubblico encomio”.
L’Ordine Equestre dell’Aquila di Epiro

La tradizione dice che tale ordine fu fondato da Michele I, Despota d’Epiro (Despota in greco significa Sovrano), nel 1207; il Governo del Nord Epiro, dopo essersi proclamato indipendente dall’Albania nel 1914, lo rivitalizzò nello stesso anno.L’idea di rivitalizzare tale ordine cavalleresco fu chiaramente dovuta in primo luogo alla volontà di dare corso immediato a quanto previsto dal Protocollo di Corfù, che, firmato dai rappresentanti epiroti e dai plenipotenziari di Italia, Germania, Austria-Ungheria, Francia, Regno Unito e Russia aveva riconosciuto al Governo epirota la facoltà di battere moneta, stampare francobolli, arruolare milizie e disporre di ordini cavallereschi propri, in secondo luogo fu dovuta al desiderio di fruire di una onorificenza con cui premiare i combattenti per la libertà epirota.Il Governo lo istituì, come dicevamo, sostenendo che esso era la rivitalizzazione di un ordine vetusto, già conferito da Michele I Angelo Ducas Comneno, antico paladino della libertà del popolo d’Epiro. La sua figura fu assai importante per l’Epiro perché fu sotto di lui che il paese conobbe, per la prima volta, l’ indipendenza, se escludiamo l’antichità classica. Il Despota Michele era membro della famiglia imperiale bizantina e vi fu un momento in cui rivendicò pure il trono imperiale scontrandosi col Patriarca di Costantinopoli che gli preferì Teodoro I di Nicea. E’ certo che la sua famiglia conferì ab antiquo l’ ordine cavalleresco denominato Milizia Aurata Costantiniana i cui primi Statuti furono redatti dall’ Imperatore Isacco Angelo nel 1191, che lo fondò probabilmente ad imitazione degli ordini i cui membri transitavano sui territori del suo Impero per recarsi in Terra Santa. Fra i Gran Maestri scaturiti da tale famiglia possiamo ricordare Andrea II, Principe di Macedonia, Duca di Durazzo e Drivasto, defunto nel 1479 e suo fratello Pietro I, deceduto nel 1511 e giova rammentare che Papa Giulio III con la Bolla Quod alias del 17 luglio 1551 garantì vari privilegi ai Principi Andrea e Geronimo Angelo. Va detto anche gli Angeli furono posti sotto la protezione spirituale del Patriarca di Alessandria con Ammonizione 7 novembre 1575 ed in essa il Capo del Casato è citato come Gran Maestro dei Cavalieri Costantiniani. Negli Statuti a stampa pubblicati a partire dal 1573 il Gran Maestro in carica affermò a chiare lettere che la sua famiglia disponeva di tale ordine da tempo immemorabile: “Noi Hieronimo Angelo, Principe di Tessaglia, Duca e Conte di Drivasto, ecc, Sovrano e Gran Signore dell’ Illustre Militia Aureata Angelica di Costantino, ordiniamo che si come è stata sempre per lo passato nella nostra felicissima e Imperial Casa Angela cossi anco sia per l’avvenire, cioè, che tutti i nostri legittimi e naturali discendenti, siano in perpetuo Sovrani Patroni e Gran Signore de’ Cavalieri Aureati, Angelici, di Costantino Magno nostro progenitore sotto il titolo e sotto la prottetione del beato Martire San Giorgio”.La Milizia Angelica di Costantino, per alterne vicende che qui non intendiamo trattare perché ci porterebbero fuori dalla nostra ricerca, passò successivamente ai Farnese, indi ai Borbone – Napoli ed oggi è conosciuta come Ordine Costantiniano di San Giorgio. E’ certo che Michele I la conferì a partire dal 1207 e poiché egli usava il vessillo della Casa Imperiale di Costantinopoli, l’aquila bicipite di nero in campo rosso, essa risulta essere stata identificata, durante il suo regno, anche col nome di Milizia Aurata dell’Aquila d’Epiro. Il Governo nordepirota, dunque, nel 1914, rifondandola col nome di Ordine dell’Aquila d’Epiro, intendeva collegarsi idealmente a Michele I e fare di tale Principe un mito fondante per la propria storia nazionale. Alessandro di tale ordine si presentava come terzo Gran Maestro perché ne venne considerato primo Michele, secondo Giorgio Cristaki Zografos, Alessandro terzo, per cui l’attuale Gran Maestro è numerato come quarto. Dopo l’abdicazione di Alessandro il Principe Davide incaricò una commissione di stenderne i nuovi Statuti che sono stati promulgati il 1 Settembre 2002 e che, congiuntamente con gli Statuti degli altri ordini di collazione del Gran Principe, sono stati depositati presso l’Archivio di Stato di Sulmona. Con essi tale milizia ha assunto la denominazione di Ordine Equestre dell’Aquila d’Epiro per sottolinearne la vetustà e le nobili tradizioni, la decorazione è costituita da una croce ottagona, accantonata da quattro aquile bicipiti caricate dello stemma dell’ Epiro moderno. I colori sono il bianco e l’azzurro, propri del vessillo nordepirota ancor oggi utilizzato. Alessandro conferì l’ordine facendo riferimento agli Statuti del 1914 senza tuttavia disporre delle decorazioni, di cui non si conosceva la foggia né si avevano descrizioni d’epoca, poiché le matrici venivano date per disperse nelle vicissitudini belliche dello Stato nordepirota, ma esse sono state rinvenute nel 2003. Il ritrovamento è stato assai importante perché ha dimostrato, a chi avesse voluto negarne l’esistenza storica, che tale ordine esiste davvero, nella sua versione moderna, dai tempi del Governo del Nord Epiro.
Precisazioni sugli ordini cavallereschi epiroti

Ci viene spesso chiesto se gli Ordini cavallereschi della Casa d’Epiro siano “conformi” alle leggi italiane, la risposta è sì perchè:
1) la legge 3 Marzo 1951, n° 178, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n°73 del 30 Marzo 1951 all’art. 7 riconosce la legittimità degli Ordini non nazionali che possono essere liberamente conferiti.
2) Gli Ordini dinastici della Casa d’Epiro sono per l’ appunto ordini non nazionali, infatti il Tribunale di Roma con Sentenza del 26 Febbraio 1962, IX Sezione penale ha specificato che gli ordini non nazionali sono quegli ordini che “…ricevono origine non dagli ordinamenti giuridici statuali esistenti, bensì da patrimoni araldici appartenenti a cittadini stranieri o aventi una propria personalità giuridica internazionale”.
3) Il Principe Gran Maestro degli Ordini dinastici della Casa d’Epiro ha una propria evidente personalità giuridica internazionale per il fatto che è de jure Principe d’ Epiro. Tale titolo deriva dall’Atto di abdicazione-devoluzione reso a Suo favore da S.A.R. il Principe Alessandro d’Epiro, nipote di S.M. la Regina Geraldina di Albania, moglie del defunto Re Zog, detronizzato da Mussolini nel 1939. La validità giuridica e l’esattezza dell’ atto sono state asseverate dal Tribunale di Torino. Protocollo 11950 del 10 Settembre 2001. Perito per l’Atto un sottufficiale dei carabinieri.
4) L’ esistenza storica dello Stato del Nord Epiro su cui si esercitarono i diritti di Alessandro d’Epiro ed oggi si esercitano i diritti successori del Principe di Santa Sofia per l’atto in epigrafe è sancita dal protocollo di Corfù, anno 1914, trattato internazionale riportato nel volume 23° di Trattati e Convenzioni fra il Regno d’Italia e gli altri stati, testo edito dal Ministero degli Esteri italiano; la raccolta di tali volumi è reperibile presso le maggiori Università italiane e presso la Biblioteca del Senato della Repubblica Italiana. Il trattato fu firmato dagli allora Regno d’Italia, Impero austro-ungarico, Impero russo, Impero germanico, Repubblica francese ed Impero inglese.
5) Il trattato di cui sopra, mai abrogato, al punto 9 prevede espressamente il diritto di chi regga l’Epiro a conferire distinzioni onorifiche, leggasi cavalierati e titoli nobiliari.
6) L’Università degli Studi di Messina, facoltà di Scienze politiche, ha pubblicato nell’anno 2003 la tesi di laurea L’ Epiro diviso e la minoranza greca d’Albania, dott. Olga Nassis, sotto la supervisione del Chiarissimo Prof. Saja, esperto di questioni balcaniche, tesi in cui si sono pubblicati vari documenti storici che dimostrano la fondatezza dei diritti della Casa d’Epiro. La tesi è di pubblica consultazione.
7) La prestigiosa rivista “Storia del Novecento”, anno V, n. 89, settembre 2008, ha pubblicato l’articolo di MICHELE RALLO “I Regni-meteora nell’Europa Orientale durante le guerre mondiali” in cui questo storico dimostra in modo inconfutabile i legami fra il Regno d’Epiro ed il Regno di Grecia, le vicende che portarono alla sua nascita e la sua legittimità. Il testo è consultabile anche su INTERNET http://www.europaorientale.net/sez2grecia.htm
8) La Pretura di Floridia con Sentenza 31 ottobre 1961, Pretore Di Marco ha sentenziato: “…tanto gli ordini non nazionali quanto gli Stati esteri sono legittimati a conferire onorificenze e legittima è l’accettazione, da parte dell’insignito, di tali onorificenze”.
9) Qualcuno ci chiede: “ ma gli ordini della Casa d’Epiro sono riconosciuti dalla Repubblica Italiana?” La Repubblica riconosce solo gli ordini propri, del Vaticano, del Santo Sepolcro e l’ Ordine di Malta, riconosce non vuol dire che solo questi per la Repubblica sono autentici, riconosce vuol dire che un appartenente alle Forze Armate può richiedere l’iscrizione a matricola solo di queste onorificenze. Ricordiamo ai lettori che la Repubblica non “riconosce” gli Ordini dinastici della Real Casa d’Italia, questo non significa che gli ordini dell’Augusta Dinastia che ha fatto l’ Italia unita siano falsi, la Repubblica non riconosce gli ordini cavallereschi del Principato di Monaco, non riconosce l’ Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme il cui Gran Maestro è S.A.R. il Duca di Siviglia, Cugino di S.M. il Re di Spagna e S.M. il Re Juan Carlos è Gran Collare dell’Ordine di San Lazzaro di Gerusalemme, la Repubblica non riconosce gli ordini della Casa Imperiale d’Etiopia, della Casa Reale del Montenegro, insomma, non “riconosce” nessuno o quasi, eppure sono tutti ordini autentici e storicamente validi. Il criterio che orienta la Repubblica Italiana è semplice: essa riconosce solo ordini storicamente legati al territorio italiano, tranne quelli che fanno capo a Casa Savoia per un puntiglio repubblicano.